Il Tirolo meridionale, la Lessinia e l'Alto Vicentino si trovarono più volte ad essere terre di confine e quindi soggette a reciproci contatti e scambi fra le loro popolazioni.
Dell'importanza dei confini e del loro controllo si era resa conto dapprima la Repubblica di Venezia che per mantenere buoni rapporti di vicinato con l'Austria nel '700 incaricò di definire "li confini tutti di questo Serenissimo Dominio con lo Stato Austriaco e indicare nello stesso disegno li siti tutti dove debbano fissarsi li custodi e caselli“.
In seguito, in periodo napoleonico, l'inasprirsi dei dazi e della tassazione nei territori veneti evidenziò forti differenze tra la qualità di vita tra un lato e l'altro del confine; ciò portò allo sviluppo di due nuovi fenomeni: l'emigrazione e il contrabbando.
Fenomeno, quest'ultimo, che non ebbe più motivo d'esistere nel breve periodo tra il 1815 e il 1866 quando questi territori vennero riuniti sotto la gestione austriaca ma che in seguito all'annessione del Veneto al Regno d'Italia riprese con forza per le politiche impositive e di autonomia del nuovo stato. L'annessione definitiva del Trentino al Regno d'Italia avvenuta dopo la Prima Guerra Mondiale fece cessare definitivamente il fenomeno del contrabbando in questi territori che non si trovarono più in zona di confine.
Le attività di contrabbando transfrontaliero sulle Alpi, aiutate dal territorio che spesso è particolarmente impervio, tra '800 e '900 divennero diffuse e praticate da una rilevante fascia degli abitanti dei luoghi in tutti i territori di confine. Si trattava di attività faticose e rischiose, ma fortemente redditizie capaci di creare una importante economia per quelle aree che erano diventate le aree periferiche del nuovo stato nazionale. Attorno al contrabbando inoltre sono nate storie e racconti che spesso scivolano nel mito e che raccontano della continua rivalità tra gli "spalloni", alla ricerca di sempre di nuove furbizie e di nuovi percorsi, e i finanzieri che vivevano, il più delle volte, in sperdute caserme di montagna. Sulle vie del contrabbando le merci trasportate furono, a seconda del periodo storioco, le più disparate: il tabacco, il sale –soggetti spesso al monopolio statale– ma anche merci di difficile o costosa reperibilità, fino al contrabbando di persone. Come non ricordare le migliaia di ebrei e di perseguitati politici che hanno trovato la salvezza in Svizzera sulle vie del contrabbando durante la seconda guerra mondiale?
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