Il Passo Brocòn e, più precisamente poco a Nord di questo la Forcella Cavallara (punto esatto in corrispondenza della Linea della Valsugana), segnano un Confine Geologico tra le rocce sedimentarie del Gruppo dei Calcari Grigi a Sud e quelle Metamorfiche e Magmatiche del Gruppo di Cima D'Asta a Nord. La linea della Valsugana è una faglia molto antica che si origina in concomitanza degli eventi vulcanici paleozoici (circa 280 milioni di anni) che avevano interessato la zona corrispondente all’attuale Trentino. La faglia è un importante lineamento che fa da confine geologico meridionale delle Dolomiti: i complessi rocciosi posti a nord, a causa di movimenti tettonici legati all'orogenesi alpina, si sono innalzati, in certe zone, anche più di 1.000 metri rispetto a quelli posti a Sud, con un raccorciamento crostale stimato in circa 16 km.
La zona, durante la Grande Guerra, fu Linea di Sicurezza (seconda linea, linea gialla) del fronte tra l'Esercito Italiano e quello Austro-Ungarico. Prima dell'inizio delle ostilità, tutta la zona del Passo Brocòn tra Castello Tesino e Canale San Bovo apparteneva all'Austria; diventerà italiana, dopo la fine della Grande Guerra. Gli austriaci, avendo compreso che l'Italia avrebbe dichiarato guerra, arretrarono le proprie forze arroccandole su alture favorevoli, costringendo il nemico in luoghi aperti. In questa zona la linea del fronte si spostò sulla catena dei Lagorai. Il territorio fu facilmente conquistato dall'esercito italiano che lo fortificò con trincee, camminamenti, gallerie, postazioni, caserme, magazzini cosicché, dall'estate del 1915, entrò a far parte della linea di sicurezza (seconda linea, la così detta Linea Gialla).
Alcuni camminamenti-mulattiere nel 1980 furono in parte ripristinati per merito del medico Rino Ballerin, appassionato di piante medicinali, per permettere di godere del meraviglioso percorso del "Trodo dei Fiori".
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