L'Anello naturalistico del Grappa è un percorso ideato e pubblicato nel 1996 da CASSOL M., LASEN C., TOFFOLET L. (Ed. Regione Veneto), studiato ad hoc per favorire la conoscenza della varietà degli ambienti e della loro ricchezza floristica in un massiccio prealpino ricco di storia e di biodiversità (BUSNARDO G., LASEN C. "Incontri con il Grappa: il paesaggio vegetale". Ed. Moro, Centro Incontri con la Natura "don Paolo Chiavacci", Crespano del Grappa), complessivamente ben conosciuto e facilmente accessibile. I fenomeni di competizione che sono alla base del dinamismo vegetazionale sono ben osservabili e molti ambienti si stanno rinaturalizzando spontaneamente dopo che gli eventi bellici avevano contribuito a depauperarli.
Come in altri massicci montuosi delle catene esterne (prealpine), il limite naturale del bosco risulta depresso, inferiore alla norma. Ma, fatto salvo un effetto crinale o vetta, in cui la vegetazione erbacea è favorita rispetto a quella legnosa, si può osservare come la vegetazione potenziale sia rappresentata da componenti forestali anche alle quote più elevate. Per via dei microclimi e delle pregresse forme di utilizzazione del suolo, formazioni arbustive ed erbacee si alternano a mosaico in vari siti e consentono di apprezzare la competizione che significa anche, e in particolare, la migliore e più vantaggiosa utilizzazione delle risorse del suolo, anche entro spazi ristretti. La geomorfologia di dettaglio svolge un ruolo determinante, a tal proposito.
La componente forestale è caratterizzata da faggete altimontane, con presenza di conifere che peraltro non formano una fascia di pertinenza, limitandosi a nuclei isolati o singoli alberi. Non mancano formazioni arbustive, talora estese e caratteristiche che includono mughete e saliceti (talvolta con ontano verde). A livello floristico gli aspetti prativi restano i più attraenti con varie comunità riconducibili a seslerieti negli aspetti primari, e a situazioni più pingui (poeti, triseteti, raramente nardeti più magri e acidi) nei versanti a suo tempo pascolati o falciati. Non mancano, infine, altri tipi di habitat con vegetazione pioniera di rupi e ghiaioni, piccole sorgenti e ambienti nitrofili e ruderali derivanti dalle attività antropiche.
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