Le caratteristiche dei due Siti di Importanza Comunitaria che andremo a visitare sono tutte collegate all'acqua, sia essa stagnante o corrente o sia l'artefice di torbiere, stagni, paludi, praterie umide, canneti e boschi ripariali. Habitat che per dimensione e biodiversità fa di questi SIC tra i più significativi del loro genere. Ma la particolarità sta nei numerosi fontanassi nella zona di Casacorba e Torreselle, che danno vita al fiume di risorgiva più lungo d'Italia, 70 km circa, da Casacorba di Vedelago (Treviso) a Portegrandi di Quarto d'Altino (Venezia), la foce naturale nella Laguna di Venezia, prima dello scavo del "Taglio del Sile".
Fin dai tempi più antichi il clima mite dell'area, la navigabilità delle acque, la vicinanza con il mare, la portata delle risorgive e la ricchezza boschiva circostante hanno creato condizioni ottimali all'insediamento umano lungo le rive. Nonostante questa presenza costante troviamo una situazione di discreta naturalità e alcuni frammenti di bosco planiziale a querceto misto oltre a endemismi e specie animali rare che necessitano di tutela. Le attività umane sono sempre state molto presenti, causando importanti vulnerabilità dovute a modificazioni idrodinamiche, ad attività agricole, all'estrazione di torba e alle bonifiche, ma anche discariche, aree industriali, inquinamento, alta frequentazione turistica, pescicoltura. Nel passato sono stati effettuati anche notevoli prelievi di ghiaie, le voragini create si sono riempite d'acqua dando vita ai grandi Laghi di Quinto, punto di arrivo e giro di boa del nostro percorso.
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