Il Pont de Val d'Arc è un monumento della natura alla natura, intriso di storia e leggenda, al confine tra il Comune di Mel (Belluno) e quello di Miane (Treviso).
Collocato a 1050 metri sul livello del mare, questo arco roccioso, di notevole valore paesaggistico, si erge all'improvviso a sbarrare la parte centrale della valletta che scende dal Monte Crep verso il Pianez di Villa.
Si tratta di un ponte naturale, il territorio dove è situato risale all'era mesozoica, ed è costituito da rocce carbonatiche, ovvero rocce depositatesi sul fondo di un antico mare e composte quasi interamente da carbonato di calcio il quale in presenza di acque ricche di anidride carbonica si dissolve.
Unico del suo genere, la sua genesi dunque è dovuta all'azione di erosione da parte dell'acqua e ai crolli successivi in corrispondenza di alcune fratture che hanno interessato la roccia.
L'arco roccioso riveste anche un importante valore storico: secondo la leggenda, Sofia in Da Camino, valorosa contessa di Colfosco, donò il Castello di Serravalle e il Contado di Zumelle ai vescovi di Ceneda e di Belluno nel 1177; questa bipartizione, però, creò non pochi problemi nella definizione dei nuovi confini tra il trevigiano e il bellunese.
Tra gli abitanti coinvolti nella diatriba sorsero ben presto forti conflitti per il possesso delle terre. Nel 1562 anche la Repubblica veneta tentò una mediazione che andò fallita. Solo nel 1838 vennero delineati definitivamente i nuovi confini.
Per ricordare questa data, il 6 giugno 1838, le rocce del Ponte Olt de Val d'Arc furono incise con delle effigi commemorative: una a Nord, in Comune di Mel, e l’altra a sud, in Comune di Miane. Da quel momento il ponte diventò il simbolo della divisione tra i due Comuni, e quindi tra le province di Belluno e Treviso.
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