Giancarlo Ferron, nato a Zovencedo, un piccolissimo paese in mezzo alla natura dei Colli Berici (VI), sin da bimbo ha coltivato il suo innato interesse per l'ambiente naturale e per tutte le manifestazioni della vita selvatica. Negli abitanti del paese in cui vive c’è una forte tradizione venatoria che cerca di imitare con la sua fionda.
Dall’adolescenza legge libri e riviste che trattano temi riguardanti l'ambiente, la poesia, la narrativa, la biologia, la botanica, la saggistica, la filosofia, la fotografia. Nel 1987 entra nel Corpo dei Guardiacaccia e, dopo anni di servizio nella Polizia Provinciale si rende conto che il suo mestiere è sconosciuto al grande pubblico, che il bracconaggio e le gratuite crudeltà contro gli animali selvatici sono considerate "favole da Medioevo". Pensa così di scrivere una serie di racconti denuncia.
Sarà con noi per portare la sua esperienza di conoscitore di Uomini e Bestie ed aiutarci a capire quanto importanti sono le aree protette, I PARCHI, per ripristinare soprattutto quella fauna che oltre a sfamare le popolazioni locali è stata sterminata dall’uomo per difendere l’agricoltura e la zootecnia ed anche per diletto. Con la consapevolezza che i grossi predatori vivono in aree non delimitate e questa nuova invasione di campo richiama nei comportamenti umani le medesime motivazioni che hanno portato alla loro estinzione.
La Comunità Europea cerca di rendere possibile questa convivenza con l’adozione di misure di protezione per la zootecnia.
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